Leo•Messi~10 |
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| Oggi è il giocatore simbolo del Brasile, è stato strappato dal Barcellona al Santos a suon di milioni e con Messi forma una delle coppie più forti in circolazione. Eppure Neymar, appena 3 anni fa, era stato sul punto di smettere. E' lo stesso 21enne attaccante brasiliano a raccontarlo, nel libro "Neymar - Conversazione fra padre e figlio", libro che vede Ivan Moré e Mauro Beting raccogliere le parole del giocatore e del papà. Tra gli episodi chiave della fin qui breve carriera di Neymar, la lite con l'allora allenatore del Santos, Dorival Junior, nel settembre 2010. Il Peixe vinse 4-2 sull'Atletico Mineiro ma l'attaccante andò su tutte le furie perché il tecnico gli aveva proibito di calciare un rigore. "So dove ho sbagliato - confessa - E' stato uno dei giorni peggiori della mia vita. All'epoca avevo bisogno ancora di crescere, di maturare, ma ho imparato, sia a livello umano che professionale". Dopo quella lite, Neymar finì fuori rosa. "E' stato il giorno in cui ho pianto di più e nei giorni seguenti era triste sentirsi chiamare mostro, sentire che tutti parlavano male di me. Se non fosse stato per i miei amici, per la mia famiglia, credo che oggi non sarei qui. Sono sicuro che avrei lasciato il calcio".
C’è spazio anche per parlare di Messi, suo idolo e oggi suo compagno di squadra. La sua ammirazione per l'argentino esplose in occasione della finale del Mondiale per club 2011, in cui il Barca demolì il Santos 4-0. "Quel giorno ho potuto ricevere l'affetto e il rispetto di un mito come Messi - racconta Neymar -. Di lui ammiro non solo la sua genialità in campo ma anche la sua umiltà. Spero di aiutarlo a vincere altri titoli". Il papà del brasiliano rivela poi dello scambio di sms fra il figlio e Messi in vista del suo trasferimento in Spagna: "fu Leo a decidere di parlare con Neymar quando cominciarono a circolare voci che non fosse il benvenuto. Gli disse che al Barça erano tutti ansiosi di vederlo arrivare".
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